L’Enza (Incia in latino) è un torrente appenninico, affluente di destra del Po. Nasce in territorio toscano nel comune di Comano e, a poche centinaia di metri dalla sorgente, forma il  Lago Paduli in prossimità del passo del Lagastrello,appena a valle del quale entra in Emilia Romagna prima dell’abitato di Rigoso, frazione del comune di Monchio delle Corti. Demarca il confine tra le provincie di Parma e Reggio Emilia dall’ingresso in Emilia Romagna fin quasi in prossimità della foce che è in provincia di Reggio Emilia.

Storicamente il suo alto corso attraversa le Terre Matildiche e la valle dei Cavalieri. E’ lungo 112 km.
Anche questo, come alcune altre opere che vi ho proposto, nasce da ricordi bellissimi che mi porto dentro da quando, giovanissimo, vidi questo meraviglioso torrente in una delle mie “fughe” in bici.         Nel tempo, è rimasta una mia destinazione tra le preferite, in quanto caricavo una brandina in auto, un libro, qualcosa da mangiare nel frigo portatile e mi recavo a VETTO, dove l’Enza presentava un’acqua cristallina che fluiva verso valle in mezzo a questi massi adagiati sul fondo del torrente.

Posizionavo la brandina nell’acqua e, vi garantisco, che era come entrare in una condizione estatica.

Il dolce rumore dell’acqua, il vento, che infilandosi nella vallata, ti accarezzava viso e corpo, portando sollievo dalla calura estiva, il cinguettare degli uccellini sugli alberi, niente rumori e vociare di persone, insomma un momento tutto mio, in cui assaporare l’assoluto nel rapporto con la natura. Questo è il ricordo di quei momenti.